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SADDAM È UFFICIALMENTE “PRIGIONIERO DI GUERRA”. Di colpo gli USA si ricordano della convenzione di Ginevra.
Washington ha annunciato che “Saddam è considerato a tutti gli effetti un prigioniero di guerra”, e sarà quindi trattato nel pieno rispetto della Convenzione di Ginevra. Sarà comunque il popolo iracheno - ha concluso il comunicato - a giudicarlo e a decidere la sua sorte.
A parte il fatto che la stessa Convenzione – come già l’ONU - non riconosce alcun diritto ad una nazione sovrana di invaderne un’altra a suo piacimento, questa dichiarazione grondante di nobiltà fa subito venire dei sospetti macroscopici, visto che l’esercito USA ammazza quotidianamente civili a destra e a manca senza porsi troppi problemi, nè di ordine morale, nè certo legale. E infatti si scopre che al cosiddetto “governo iracheno provvisorio” – quelli che si ritoverannno fra qualche mese la patata bollente di Saddam - la decisione non è piaciuta affatto, poichè loro... ... preferivano decisamente processare Saddam come semplice iracheno, per i crimini commessi contro i suoi stessi connazionali. Mentre la Convenzione prevede che i crimini contro l’umanità siano giudicabili solo da un tribunale internazionale (l’Aia), oppure dalle nazioni occupanti (vedi Norimberga). (Fra le altre cose, bisognerebbe chiedere a Washington perchè mai Milosevic, in una situazione tecnicamemte molto simile, sia stato estradato all’Aia, mentre Saddam rimane a giocare in casa.) L’amministrazione Bush, nell’arco di tre anni, non solo ha fatto scempio del rispetto per le Nazioni Unite, del diritto internazionale e di tutte le comuni regole che bene o male mandavano avanti i rapporti fra le nazioni, ma ha preso il particolarissimo vizio di considerare la Convenzione di Ginevra come un semaforo a intermittenza, a seconda dei casi: quando si trattava di rinchiudere seicento e passa prigionieri Afghani nel canile di Guantanamo, senza diritti legali nè umani, sputava sulla Convenzione e stabiliva per loro la categoria tutta particolare di “enemy combatants” (nemici combattenti). Quando però gli iracheni mostravano al mondo le immagini dei primi prigionieri USA catturati, subito ci si appellava inorriditi alla Convenzione, che proibisce la diffusione di immagini di prigionieri nemici, morti o viventi, tramite i mezzi d’informazione. Solo per ignorare regalmente la stessa regola, poco dopo, quando toccava a loro mostrare al mondo le immagini dei cadaveri tumefatti di Oudai e Qusai Hussein. Mentre oggi a Convenzione torna stranamente a ritrovare tutta la sua nobiltà, nel caso appunto dello status di Saddam, e non se ne capisce bene il perchè. Sarà forse, fra le altre mille cose, che la Convenzione proibisce anche esplicitamente qualunque tipo di violenza, fisica o mentale, sul prigioniero, per ottenere da lui informazioni di tipo militare? Perchè in quel caso - accidempoli a non averci pensato prima - proprio ora che potevamo schiacciare un callo a Saddam e chiedergli dove avesse messo tutte quelle armi di distruzione di massa, ci toccherà invece rispettare questa regola che ci impedisce chiaramente di farlo! Va beh, vuol dire che continueremo pazientemente a cercare nel deserto, granellino dopo granellino, tanto ormai Novembre è alle porte. E nessuno si provi nemmeno ad immaginare che appena Bush sarà stato rieletto, Saddam riuscirà miracolosamente a scappare di prigione travestito da dromedario! Lo sappiamo tutti che le carceri irachene sono le più sicure al mondo, dopotutto. (Se no, che accordo sarebbe mai stato, quello di consegnare Baghdad agli americani senza versarne una sola goccia di sangue?) Massimo Mazzucco (Per il “toto-Saddam”, vedi anche “Sopra le nostre teste”, un dialogo immaginario fra Putin e Bush, scritto qualche giorno prima della cattura di Saddam, dove i due discutono proprio di questa eventualità.) Ecrit par Massimo Mazzucco, le Sunday 11 January 2004, 01:27 dans la rubrique "Premiers Pas".
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