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IL MINISTRO MARTINO: “Processo a Saddam, l’Italia ci sarà”
Di fronte ad una dichiarazione del genere, si rischia di perdere del tutto il senso della realtà. Tanto per restare coi piedi per terra, facciamo un esempio astratto, a carte capovolte: all’inizio dell’anno, la Russia decide, per qualche suo motivo, che Berlusconi sia un dittatore pericoloso, in possesso di armi di distruzione di massa. L’ONU manda gli ispettori, ma questi non trovano niente. La Russia insiste, ma invece di mostare al mondo le prove che dice di avere, decide di invadere unilateralmente l’Italia. L’America, anche lei per motivi suoi, sta a guardare. Gli italiani si difendono come possono, ma l’avanzata dei carri armati russi è inarrestabile, e in pochi giorni sono alla porte di Roma. Berlusconi scompare nel nulla, e i russi abbattono tutte le statue che Silvio aveva fatto erigere nel frattempo a sua personale beatificazione. Qualche italiano, anch’egli per motivi tutti suoi, applaude a quei crolli, e così i russi – che vedono solo la TV di stato – si convincono che noi siamo contenti di essere stati liberati da loro. Nel frattempo, si scopre che alcuni alleati della Russia... ,.. come la Polinesia, Andorra e la Norvegia, si sono infilati nella mischia, col ruolo di “missionari di pace”. A noi però non aggrada troppo trovarsi un soldato norvegese, armato fino all’ultimo capello, che alle sette del mattino ci pianta un mitra in bocca davanti al bar, e ci chiede i documenti in nome della “pace”. Anche perchè, in fondo, stavamo solo andando a berci il nostro sacrosanto caffè mattutino. Ecrit par Massimo Mazzucco, le Thursday 18 December 2003, 11:49 dans la rubrique "Premiers Pas".
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